La spagna è entrata nella mia vita...

La spagna è entrata nella mia vita…

Conoscevo poco e niente della spagna.

Il primo contatto c’era stato 2 anni prima, quando sono andata a Barcellona per 5 giorni.

‘..e che è la spagna, Barcellona?..’ mi ha chiesto una mia amica una volta tornata, con forte accento romano.

Pur avendola vista non lo so ancora. Credo che come città sia atipica per la spagna, se la si identifica con il flamenco, le nacchere e la corrida. Se vai a Barcellona trovi un’atmosfera cosmopolita, allegra e penso che sia proprio quella la ‘causa’ dell’arte che e nata lì, l’arte di gaudǐ e di mirò, così gioiosa, spensierata e accattivante.

 

Io sono andata al nord, a la Rioja, nel vigneto della Spagna.

Neanche questa è la terra del flamenco, delle nacchere e della corrida, anche se la corrida la fanno pure qui, esiste un’arena e una ‘plaza de toros’. Non c’è neanche la paella come piatto forte, la dovevo andare a cercare, perché non è una specialità del luogo e il sapore è diverso rispetto a Barcellona, così come quello dei tapas che qui si chiamano pinchos. Qui si mangiano le patate in tantissimi modi, il chorizo con i fagioli bianchi e la morcilla, il baccalà alla riojana e molto altro….

Si dice sempre che la gente del nord è fredda, si dice sia dei paesi nordici, sia della gente che vive nel nord di ogni paese, anche in quelli più a sud della terra.

Non ho modo di fare un paragone, ma la verità è che la gente di Logrono, la capitale de la Rioja, è molto socievole e vive la propria città in modo intenso, sia di giorno che di notte. E non solo nelle ‘calles’ dove si trovano i bar e i locali notturni. C’è un viavai di gente in tutta la città e non solo giovani, ma anche anziani e famiglie intere. E ci sono stata in ottobre….posso solo provare a immaginare com’è d’estate nelle notti calde, e trovo che questo è sinonimo di gente aperta e allegra.

Siamo state accolte con calore e gentilezza dai ragazzi dell’associazione ‘intereuropea’. Siamo venute per svolgere il nostro volontariato lì, insieme a loro, e abbiamo avuto tutta l’assistenza e l’aiuto di cui avevamo bisogno. Grazie al loro sostegno siamo riuscite a fare un buon lavoro.

Ma la vera sorpresa è stata un’altra: coloro che mi hanno sorriso incrociandomi per strada, coloro che hanno avuto la pazienza di ascoltare me e il mio spagnolo zoppicante e di darmi la risposta parlando piano; coloro che sono venuti ai nostri corsi di cucina, curiosi di imparare ed aperti alla cultura italiana, culinaria e non; colei che ci ha portato una ‘morcilla’, specialità spagnola, per farcela assaggiare.

Gli autisti, le commesse, i baristi e le cassiere sempre pronti a dare consigli, spiegazioni e aiuti di vario tipo.

Che dire dei volontari spagnoli che qualche mese prima erano venuti a Roma? Ciascuno di loro ci ha dedicato una giornata intera, portandoci a visitare luoghi splendidi: la grajera, haro, calahorra, arnedo, arnedillo, peroblasco, il sentiero con le orme dei dinosauri, i monasteri di san millàn de la cogolla, di najera e di gañas e la splendida cattedrale di santo domingo de la calzada….

…e dei ragazzi disabili che abbiamo incontrato nell’ ufficio di ‘Inter Europa’, così affettuosi e curiosi nei nostri confronti? Abbiamo assistito ai vari workshops, curiosi anche noi di conoscere la loro realtà, in questa città senza barriere architettoniche….

…e delle insegnanti e degli studenti di italiano della scuola di lingue che ci hanno accolto per due serate con gentilezza e assecondandoci nei nostri racconti e giochi, parlandoci delle curiosità e particolarità del loro paese?

Sono tornata a Roma con un bagaglio di nuove esperienze, di manifestazioni di affetto e amicizia, di emozioni, avventure, contrasti ed empatie vissuti, di nuove conoscenze culinarie, riportando a casa le ricette di delizie del palato lasciatomi dai partecipanti dei corsi di cucina, insomma testimonianze di una cultura solo alla prima occhiata ‘uguale’ a quella italiana.

Sono inoltre le foto, le e-mails di persone conosciute lì, insieme alle ‘kilate’ di depliants che ho riportato a casa, a tenere vivi i ricordi di questo periodo così intenso.

E poi c’è la musica: sono le note di heitor villa-lobos, fernando sor, francisco tarrega, miguel llobet, emilio pujol, isaac albenize, narciso yepes e andrés segovia che mi fanno danzare con la mente nello splendido paesaggio autunnale de la Rioja, con le sue mille sfumature di colori caldi….

…e sì, la spagna è entrata nella mia vita!

 

Christina Angerpointner

13/10/2011 – 10/11/2011 Logroño, Spagna

Progetto GO50+

CEMEA del Lazio

 

PS.: nel frattempo ho saputo che Nati, una delle insegnanti di italiano alla ‘escuela de idiomas’ di Logrono, è deceduta. Le volontarie spagnole Trini e Maria luz mi hanno portato questa triste notizia. Sapevo che non stava bene. Non so se è il luogo giusto, ma vorrei far sapere alla sua famiglia che sono contenta di averla conosciuta.

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