Pablo Orleans

Dopo un mese abitando e lavorando in Italia, conoscendo la cultura italiana, la sua gastronomia, la sua musica, la sua gente e tutto quello che gli stranieri possiamo pensare di conscere della Italia, il risultato è ottimo. Perche dopo di conoscere tutto questo che ho detto prima, dopo sentire i cantanti italiani mentre mangio un pezzo di pizza o un piatto di pasta (perche qui si mangia pasta tutti i giorni…) o dopo parlare con la gente italiana mentre guardo una opera di arte, per essempio, posso dire che mi piace molto queste paese.

Ovviamente, non conosco tutta l’Italia, quindi non posso parlare nè della “gente italiana” nè d’Italia in generale. Ma lo poco che conosco mi ha innamorato. Mi ha innamorato la personalità delle persone, sempre ospitale, e pure il caos che sembra avere sempre l’Italia. Uno stato caotico organizzato. Un paese asiatico nel centro d’Europa. Un enclave paradisiaco in mezzo del mare mediterraneo. Un mondo per scoprire. Il posto perfetto per un volontario europeo che cerca sentire e adsorbire tutte le cose che gli circondano.

Perchè, quantunque non lo ho detto, io sono volontario europeo. Mi chiamo Pablo, ho 26 anni e vengo della Spagna. Sono spagnolo e sono volontario, quindi sono così povero come potete immaginare. E, che faccio qui in Italia? Faccio un Servizio Volontario Europeo (SVE), per nove mesi, a Cantalupo in Sabina, un piccolo paese vicino a Roma. Lavoro nella scuola di Cantalupo aiutando ai maestri con i bambini e faccio anche un giornalino con loro, un giornalino scolastico (perche io sono giornalista).

Ma non tutto è lavorare. Chiaro che no. Qui, a Cantalupo, ho conosciuto gente impressionante. Gente giovane che sempre ti salutano e sempre vogliono parlare con te e pure tentano che sei un’amico più dentro del gruppo. E anche la gente che non conosco tanto, gente forse più maggiore, sono gentili con me e la mia collega di progetto: Jaanika. Lei viene dell’Estonia.

Peraltro, noi stiamo contornati di gente magnifica. Professionali che, dentro di nostro proggeto, ci danno sostegno qualsiasi momento. Il nostro tutore, Mario; Loredana, incaricata del proggeto a Cantalupo; Riccardo e Martina, giovani che ci hanno integrato nel paese; Claudia e la sua famiglia, perché sempre stano; Eddy e Martina, perché sono bravi insegnanti; e tante persone che ogni giorno fanno la nostra vita qui a Cantalupo, nel Lazio, in Italia, molto più semplice. Grazie a tutti.

Io me ne vado, ma per me, il progetto Cantare con i lupi (Singing with the Wolf) é una sperienzia che voglio spremere al massimo. É una opportunità ineguagliata nella mia vita che non voglio buttare. Una opportunità per vivere davvero la cultura italiana in tutta la sua magnificenza.

 

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